CARI AMICI basta la dieta low carb, basta togliere pane e pasta per perdere quache chilo. Si ha solo un dimagrimento apparente che si ...

LA DIETA DELLA PASTA

18:00 emma vitiani 0 Comments



CARI AMICI basta la dieta low carb, basta togliere pane e pasta per perdere quache chilo. Si ha solo un dimagrimento apparente che si recupera subito e si dimagrisce a scapito della salute e dell'aspetto estetico. Oggi si può perdere peso mangiando la pasta ogni giorno, solo il condimento deve essere più leggero e senza grassi saturi che alzano il colesterolo e ingrassano come affettati, pancetta, formaggi grassi e panna. Manfìgiando troppo poco il metabolismo si mette in economia e non serve per dimagrire:


LA FIBER PASTA
La pasta è buona, salutare e alleata del dimagrimento. Cuocetela al dente e usatela anche integrale. Per chi è diabetico, per chi soffre d’intestino pigro e per dimagrire più velocemente provate la “FiberPasta” ricca di fibre e a basso valore glicemico.


EVVIVA LA PASTA 
Nel mio sesto libro "SANI e MAGRI con la dieta del DNA" oltre a spiegare la Nutrigenetica cche offro ai miei pazienti umbri e di Abano Terme ( PD) dal 2013 e che si basa sull'eliminazione temporanea de cibi che dalla nascita possono essere causa di problemi di salute, di peso e di umore e che sono individuati con il test del DNA, c'è un bellissimo capitolo che si intitola "EVVIVA LA PASTA" e un paragrafo "I miracoli della Fiber pasta".



LA PASTA ALLEATA DEL DIMAGRIMENTO
Evviva la pasta!
Mangiatela ogni giorno, anche integrale e variando cereale, ma che sia al dente.
Non privatevene per dimagrire. Non serve.
La pasta e tutti i carboidrati sono indispensabili perché forniscono la “benzina” per svolgere il lavoro biochimico e fisiologico del nostro organismo e per l'esercizio muscolare. Sono detti semplici quelli contenuti nella frutta, nel latte, nei dolci e lo zucchero comune, mentre sono detti complessi quelli contenuti nella pasta, nel riso, nel pane e nei legumi. La moderna dietetica si fonda sull’inserimento nella dieta del 50% di glucidi per lo più complessi e a base di farina integrale, riservando agli zuccheri semplici una piccola quota della giornata, per esempio della prima colazione.



MEGLIO LA PASTA INTEGRALE
Oggi, nelle tavole delle famiglie italiane, nei reparti alimentari e nei ristoranti la maggioranza dei cibi sono raffinati. E’ minima la percentuale dei prodotti integrali venduti rispetto a quelli “bianchi”. Il cereale integrale è preferito solo dal consumatore di cibi biologici e da chi ricorre alle fibre grezze per il problema dell’intestino pigro. Sono poche le persone che li scelgono per il gusto o per la loro validità nutrizionale. Personalmente, li preferisco anche per il sapore e per quel richiamo alla tradizione passata e alla cultura montana che io amo. I prodotti raffinati sono “calorie vuote”: il prodotto vitale è degradato, mantenendo il suo valore calorico e perdendo il valore biologico. Durante il processo che dal grano integro porta alla farina raffinata, si perde circa l’80% del magnesio in origine contenuto nel grano, il 60% di calcio, più del 70% di potassio, di ferro e di fosforo, più del 60% di rame e il 40% di cromo. Chiaramente ciò vale non solo per il grano, ma per tutti gli alimenti che subiscono un processo di raffinazione. Il germe con il suo gran numero di sostanze vitali, tra cui gli acidi grassi insaturi così importanti per il metabolismo e le vitamine liposolubili, come quelle del complesso B, è smaltito. La buccia ricca di fibre viene solitamente data in pasto agli animali sotto forma di crusca, oppure venduta in compresse per combattere la stitichezza. Il processo di raffinamento comporta non pochi svantaggi per gli uomini, come ad esempio il deterioramento dei denti (carie), presente già in età scolare, a causa della demineralizzazione, per poi passare a problemi di digestione o stipsi, fino ad arrivare anche a problemi come la gotta o i reumatismi. Ciò non deve certo portare ad un rifiuto di tutti i prodotti raffinati, né deve andare a scapito del piacere di mangiare. Ma il fatto di degradare prodotti biologicamente pregiati attraverso processi di raffinazione, per poi dover aggiungere le vitamine e i minerali necessari sotto forma d’integratori di sintesi è inquietante. La strada migliore da seguire è quella di preferire prodotti pasta, pane e dolci integrali o addizionati di fibre naturali.  Questa regola salutare non è valida per le patologie che richiedono una dieta povera di fibre, come nelle gravi affezioni del colon, nelle quali si consiglia uno schema dietetico “a basso residuo”.

LA PASTA SENZA GLUTINE
Ho dedicato la terza parte di questo libro “Magri subito” alla DIETA DEL DNA che utilizzo nei miei studi dal 2013. Ho inserito anche un capitolo sul Gluten Sensitivity, individuata con il test genetico HLA GLUTINE e spiego la differenza tra la Celiachia e la ipersensibilità al glutine. Questa proteina è nel grano, nell’orzo, nel farro, nel kamut, nella segale, nell’avena e nel cuscus. I cereali concessi per chi deve escludere il glutine sono riso, mais, tapioca, quinoa, amaranto, miglio, teff, grano saraceno e grano deglutinato. Le calorie sono le stesse della pasta di grano e quindi il paziente non ne può consumare una quantità maggiore. Solo gli gnocchi di patate, che esistono anche senza glutine, costituiscono un primo piatto gustoso e poco calorico: circa 120 Kcal. contro le 350 Kcal. circa della pasta e del riso. Nelle dietoterapie, infatti, ne consiglio per la donna 250 grammi peso crudo contro gli 80 grammi degli altri tipi di primo piatto e 350 grammi per l’uomo, contro i 120 grammi della pasta. Gli gnocchi senza glutine si trovano sia freschi nel banco frigo che conservati. Ultimamente i produttori biologici italiani hanno messo nel mercato la pasta di canapa, naturalmente senza glutine, con una grande capacità di tenere la cottura e con un sapore deciso. Gustosa e nutriente. Provare per credere.





MEGLIO LA PASTA INTEGRALE 
Oggi, nelle tavole delle famiglie italiane, nei reparti alimentari e nei ristoranti la maggioranza dei cibi sono raffinati. E’ minima la percentuale dei prodotti integrali venduti rispetto a quelli “bianchi”. Il cereale integrale è preferito solo dal consumatore di cibi biologici e da chi ricorre alle fibre grezze per il problema dell’intestino pigro. Sono poche le persone che li scelgono per il gusto o per la loro validità nutrizionale. Personalmente, li preferisco anche per il sapore e per quel richiamo alla tradizione passata e alla cultura montana che io amo. I prodotti raffinati sono “calorie vuote”: il prodotto vitale è degradato, mantenendo il suo valore calorico e perdendo il valore biologico. Durante il processo che dal grano integro porta alla farina raffinata, si perde circa l’80% del magnesio in origine contenuto nel grano, il 60% di calcio, più del 70% di potassio, di ferro e di fosforo, più del 60% di rame e il 40% di cromo. Chiaramente ciò vale non solo per il grano, ma per tutti gli alimenti che subiscono un processo di raffinazione.

E SE FOSSI IPERSENSIBILE AL GLUTINE?
E se fosse un cibo che non tollero che mi fa ingrassare e mi fa ammalare? Fate una volta e per sempre il test del DNA. Bastano i tre geni principali: Adattamento allo stress, glutine e lattosio, per poter individuare le cause nutrizionali dei problemi di salute cronici e della tendenza ad ingrassare o a dimagrire. Seguire il breve Protocollo della Nutrigenetica vi permetterà di restare sani e magri per sempre.


La celiachia è solo la punta dell'icerberg del fenomeno glutine, infatti la maggioranza delle persone che lamentano gonfiore addominale dopo aver mangiato pane e pasta sono spesso ipersensibile al glutine che è presente non solo nel grano , ma anche nell'avena, orzo, segale, farro e kamut.



L'IPERSENSIBILITA’ AL GLUTINE
In presenza di disturbi gastro-intestinali, astenia, dolori muscolari, stipsi cronica o diarrea, se gli esami ematochimici ed endoscopici per la Celiachia sono negativi si può pensare ad una ipersensibilità al glutine (Gluten Sensitivity), che può essere individuata con il test genetico HLA Glutine. La malattia per svilupparsi richiede una predisposizione genetica e prevede un'escllusione temporanea del glutine e una graduale reintroduzione, ma al paziente viene raccomandato dopo i sei mesi di Nutrigenetica di escudere il cibo tossico es. latte o glutine almeno lunedì e venerdì perchè nelle intolleranze, diversamente che nelle allergie alimentari, si ha un accumulo di tossicità tardivo entro le 72 ore.


DIMAGRIRE CON LA MENTE
Al di là di ogni metodo dietetico che si segue l'importante è che l'approccio sia , come io ho scelto, olistico e cioè il dietsta studi il rapporto mente e corpo e mente e cibo e sostenga e aiuti il paziente nell suo cammino, rinforzando la sua auto stima. Per questo la mia Dietoterapia è olistica e isnegno al paziente la Tecnica del Pensiero Positivo Creativo che l'aiuta a partecpare attivamente al percorso, modoficando il suuo comportamento alimentare. Tutto questo vee lo insegno nel capitolo deel libro "SANI e MAGRI" : Dimagrire con la mente.


BUONA VITA
CARI AMICI DEL BLOG vi lascio con un mio aforisma di Pensiero Positivo che vedete nell'immagine e che è tratto dal libro che si chiama come questo blog "Per una buona vita".
Abbiate un cuore leggero perchè, a ben guardare, la vita è buona. CON GIOIA EMMA VITIANI

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