Perché mangio poco e ingrasso = dimagrire senza soffrire
CARI AMICI DEL BLOG VOLETE SAPERE PERCHE' OGNI VOLTA CHE VI PRIVATE DI CIBO RECUPERATI I CHILI PERSI? LEGGETE IL MIO LIBRO "LA MIA DIETETICA INNOVATIVA"Il sottotilo è appunto:
"Buon senso dietetico dietetico e spirito olistico per curare e prevenire le malattie e dimagrire senza dieta"
Non servono diete affamanti, farmaci pericolosi e ore di palestra, ma il giusto dosare di ogni cosa. Un'alimentazione varia, gradevole, abbondante e bilanciata, un pensiero positivo e almeno trenta minuti di movimento ogni giorno, come una camminata all'aria aperta o cylette o tapis roulant da fare a casa o in palestra, o la bicicletta da spinning che io amo tanto.
IL PRIMO CONSIGLIO E' NON PESARSI PIU' DI CONTINUO, LA BILANCIA NON VI RACCONTO COME E' LA VOSTRA COMPOSIZIONE CORPOREA ED E' CONDIZIONATA DALLA SITUAZIONE ORMONALE CHE PUO' CAUSARE RITENZIONE IDRICA TRANSITORIA, DAL SALE CHE E' NEI CIBI, DALL'INTESTINO PIGRO E DAI FARMACI, VALUTATEVI IN TAGLIE PIU' CHE IN CHILI.
PERCHE' MANGIO POCO E INGRASSO?
La dieta ipocalorica è priva di nutrienti essenziali per la salute e offre soltanto un risultato momentaneo. Mangiando poco l’organismo si mette in economia, mettendo in riserva ciò che si mangia. Conseguenza della dieta affamante è sempre la difficoltà a dimagrire e la facilità a prendere peso. So che non è facile capire questa verità, specie per chi si priva di cibo per non ingrassare e vede ugualmente salire la bilancia. Conosco bene l'adattamento metabolico dell'organismo alle privazioni alimentari, l'ho sperimentato personalmente in trent’anni di diete continue.
L'ESPERTO RISPONDE: Dr. Massimo Leandri enocrinologo
Nel mio libro "La mia dietetica innovativa" troverete una mia intervista del dr. Massimo Leandri, endocrinologo umbro e carissimo amico, medico che dedica la sua vita al benessere del paziente. Alla mia domanda su quali sono i diversi fattori per i quali pur mangiando molto poco non si perde peso o addirittura s’ingrassa, ci ha chiarito:
1) Il primo fattore che va considerato è il fenomeno di adattamento a diete normocaloriche e bilanciate. Pur seguendo una dieta bilanciata, quindi con un giusto apporto di tutti i principi nutritivi, il nostro organismo ha bisogno di adattarsi al cambiamento di alimentazione e al nuovo peso che si raggiunge. Infatti, dopo un’iniziale perdita di peso è normale che il calo ponderale possa fermarsi proprio per un fenomeno di adattamento. E’ perfettamente fisiologico che ciò accada; tale situazione durerà un certo periodo di tempo, poi l’organismo tornerà, dopo essersi adattato al nuovo peso, nella fase di dimagrimento.
2) Un altro fattore per cui mangiando poco si ingrassa è la errata frequenza dei pasti. E’ stato, infatti, provato scientificamente come la distribuzione dei pasti possa incidere sull’aumento o meno del peso. Un’identica quota calorica produce risultati diversi secondo il numero di pasti in cui è stata frazionata nella giornata, proprio perché la corretta o errata frequenza di essi incide sul nostro metabolismo. Il frazionamento a cinque o a sei pasti permette al metabolismo di attivarsi, di trasformare il cibo in energia in modo più veloce.
3) Diete sbilanciate che non apportano la giusta quantità dei principi nutritivi di cui l’organismo necessita. Non c’è, in una dieta sbilanciata, il giusto rapporto tra glucidi, lipidi, e protidi, quindi, pur mangiando poco, non si riesce a perdere peso.
4) Sedentarietà. Il problema non è tanto la mancanza di un dispendio energetico e quindi il consumo di calorie, l’importanza dell’attività fisica costante sta nel forte impatto che ha sul metabolismo basale. Chi svolge regolarmente attività fisica (almeno mezz’ora tutti i giorni) ha un metabolismo basale molto più alto rispetto a chi fa una vita sedentaria o un’attività fisica sporadica.
5) Stress fisico e psichico influisce negativamente sul metabolismo, rallentandolo.
6) Tipo di obesità (iperplastica-ipertrofica)
7) Menopausa, a seguito delle modificazioni ormonali, il metabolismo si rallenta.
8) Composizione corporea. E’ necessario sottolineare che non è tanto importante il peso che compare sulla bilancia, quanto il rapporto che c’è tra massa grassa e massa magra, cioè la composizione corporea. Da un punto di vista medico la percentuale di massa grassa e di massa magra deve rientrare entro certi limiti di normalità; ogni volta che si esce da questi limiti siamo in una situazione di sovrappeso o di obesità. La massa magra deve costituire circa il 75-80% del corpo; ne fanno parte i muscoli, gli organi interni, le ossa, il sangue, l’acqua. La massa grassa deve costituire il 20-25% del corpo ed è composta dal grasso sottocutaneo e viscerale. L’obesità è legata a un eccesso di grasso corporeo, che non sempre però si accompagna a un proporzionale aumento di peso, ma si associa sempre a un’aumentata morbilità e mortalità. Infatti, l’eccesso di grasso corporeo provoca alcune malattie o aggrava quelle di cui il paziente già soffre.
Le parole dell'endocrinologo confermano ciò che scrivo e spiego continuamente ai pazienti: è necessario introdurre, ogni giorno, la giusta quantità di calorie anche per riuscire a bruciare le riserve di grasso del corpo. Il nostro organismo, se è ben nutrito, brucia centinaia di calorie per funzioni essenziali, come il battito cardiaco, la digestione del cibo, le funzioni celebrali e persino la respirazione. Se il nostro corpo non riceve abbastanza cibo, esso risponderà difendendosi: attuerà un meccanismo d’aggiustamento per regolare la quantità di grasso corporeo e immagazzinerà riserve d’adipe, per le situazioni d’emergenza. In caso d’alimentazione insufficiente, inoltre, il corpo oltre a difendere i depositi di grasso, utilizzerà parte del suo tessuto muscolare per sostenersi. Questa è la ragione per la quale con le diete ipocaloriche si perde massa magra, con risultati estetici disastrosi e con gravi conseguenze per lo scheletro.
Con la Dietetica Olistica Innovativa il paziente può perdere peso anche con 2000/2400 Kcal, grazie all’utilizzo di Scienze moderne come la Cronobiologia, l’Eubiotica, l’odor Test e il test del DNA. Per evitare la stasi di peso e la "paranoia da dieta” elaboro regimi alimentari personalizzati e gradevoli che cerco di cambiare ogni otto settimane, Con questo metodo il paziente non soffre la fame, si sente efficiente e sereno, può continuare ad avere una vita sociale e ha maggiori possibilità di mantenere il peso raggiunto. Provare per credere!
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