Madrina dell’evento è stata l’attrice bulgara Anna Maria Petrova, che ha letto alcune delle sue poesie, prima in bulgaro e poi in italiano. I vincitori del concorso hanno ricevuto in dono i prodotti di eccellenza del territorio come vino, olio e i magnifici tessuti a telaio di Montefalco.
Suggestiva e preziosa la Chiesa Museo di San Francesco fu costruita tra il 1335 e il 1338 dai Frati Minori e corrisponde al terzo insediamento francescano nell’ambito montefalchese, ma il primo entro le mura.
Officiata dai frati fino al 1863, la Chiesa in quell’anno passò in proprietà al Comune di Montefalco e dal 1895 divenne sede del museo civico. La Chiesa a pianta rettangolare è composta da una navata centrale che si conclude con un’abside pentagonale, con ai lati due cappelle a pianta rettangolare. La navata laterale è stata ricavata nel XVII secolo con l’abbattimento delle pareti laterali di singole cappelle costruite a partire dal XIV secolo. La superficie pittorica è stata affrescata tra il XIV e il XVI secolo, da famosi artisti, tra cui Benozzo Gozzoli e Pietro Vannucci detto il Perugino.
Mi complimento per l'organizzazione dell'evento che si propone di riportare interesse verso un genere letterario, quello della poesia sacra, che proprio in Umbria affonda le sue radici, con autori come San Francesco d’Assisi e Jacopone da Todi. Mi è piaciuto molto, un pomeriggio di cultura, d'invito alla speranza e di piena condivisione. Misurato, preciso e ospitale Jean Luc Bertoni, nella veste di editore e di presentatore dell’evento, è da lodare per il suo contributo alla conoscenza in tutti i suoi aspetti.
Durante la cerimonia di premiazione, ho letto la mia poesia: "La speranza è gioia e gratitudine", presentata fuori concorso. Ve ne faccio dono con la certezza che sarà motivo di riflessione e invito ad abbracciare la speranza, la gratitudine e la gioia di vivere.
Emma Vitiani
LA SPERANZA È GIOIA E GRATITUDINE
Poesia di Emma Vitiani
Letta il 28-11-2015 al concorso di POESIA SACRA A MONTEFALCO
La vita è sopita.
La morte terribile consolatrice delle ambasce terrene è in attesa.
La mente stanca di lottare e di creare vortici è vuota.
L’anima respira per un riposo forzato.
Il cuore batte per darmi speranza.
E mi fa credere che più della morte fosse la vita.
Che più del buio la luce.
Che più di una debole spes fosse la fiducia di una rinascita.
E così mi ritrovo arroccata nella mia solitudine
E cerco nel sole il calore che la mia anima sa trovare solo nell’amore.
Ritrovo, come scintilla viva e presente dentro di me,
Dio e ricordo tutti i doni buoni e perfetti che Lui ci dona,
E ritrovo il piacere di essere grata di tutto e di tutti.
La speranza diventa certezza divina di buoni presagi
E mi fa vedere il buono in ogni cosa e in ogni persona.
Così apprezzo ogni momento della mia giornata
E lascio il fardello dei dolori passati
E non abbraccio l’ansia per le aspettative future,
Felice di stare in questo giorno e in questo luogo.
Sento l’anima alleggerirsi e libera mi distacco dalla ripetitività e dalle abitudini,
Nel dare senza contare ritrovo la generosità dei giorni che ci offrono messi abbondanti.
Ecco
Nuove conferme e sentimenti che so guardare con occhio accorto e positivo.
La speranza mi fa sentire libera di credere e di aspettare,
Di accettare il dolore e di cercarne l’armonia.
Libera, come senza corpo, volo tra i miei versi e ritrovo equilibrio
E chiedo a Dio che il mio cuore sia grato, amorevole e comprensivo.
Grata trasformo la speranza in un dono prezioso che mi restituisce alla vita.
Così lasciatemi, libera e fiduciosa, cantare la mia gioia.
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