LA DIETA PER LA MENTE giornata mondiale del cervello
“STOP ALLA SCELEROSI MULTIPLA” questo è il proposito della giornata mondiale dl cervello 2021. La World Federation of Neurology (WFN) celebra la Giornata mondiale del cervello ogni 22 luglio, concentrandosi su un tema importante ogni anno.
La
WFN sta lavorando insieme alla Federazione internazionale per la sclerosi
multipla (MSIF), nonché con medici ed esperti affiliati con organizzazioni di
difesa in Asia e Oceania, Europa, Africa, e le Americhe.
Moltissime iniziative si stanno promuovendo il movimento per
fermare la sclerosi multipla, a partire dal 22 luglio 2021 e fino a ottobre
2021 per sensibilizzare la popolazione, anche attraverso i social.
La
sclerosi multipla, si manifesta verso i trent’anni ma anche in età più avanzata
ed è incredibilmente forte l'impatto che questa malattia ha sugli individui
affetti e sulle loro famiglie.
IL DECADIMENTO COGNITIVO
La Dott. Prof. Cecilia Guariglia del dipartimento di Psicologia di Roma ha affermato: “Contrastare il decadimento cognitivo, o demenza, è un obiettivo prioritario della ricerca a livello europeo che comporta importanti investimenti economici. Tuttavia, questo non basta: anche noi, cittadini over-50, dobbiamo fare la nostra parte, non solo facendo attenzione a tutte le patologie che possano influenzare la nostra buona salute mentale e cognitiva, ma anche sottoponendoci a screening periodici di valutazione delle nostre capacità cognitive”.
Importanti sono i rapporti tra cervello e apparato muscolare, indipendentemente dalla presenza di una malattia degenerativa. Il Prof. Gianluigi Mancardi, Presidente SIN e Direttore della Clinica neurologica dell’Università di Genova ha confermato che: “grazie al cervello e al sistema motorio si determina qualunque movimento del nostro corpo. L’ordine, infatti, parte dal cervello, viaggia lungo i nervi periferici e poi giunge al muscolo che si contrae e causa il movimento”. Ma vale anche la via contraria: i nervi e i muscoli influenzano il cervello e il sistema nervoso, fornendo segnali e sostanze nutritive ai neuroni del midollo spinale e contribuendo, attraverso l’esercizio muscolare e l’allenamento, a inviare segnali positivi di sopravvivenza ai neurologi. Lo scopo di queste giornate nel passato è stato anche sensibilizzare la popolazione su malattie come la distrofia muscolare, l'atrofia muscolare progressiva, la poliomielite progressiva o le gravi neuropatie periferiche.
ALLENAMENTO MENTALE
Per combattere l’Alzheimer e altre demenze è importante un vero e proprio allenamento cerebrale. Lettura, puzzle, parole crociate, scacchi e giochi a carte e elettronici sono tutti esercizi che migliorano le funzioni cognitive e aiutano a prevenire o ritardare l’insorgenza delle demenze.
ALLENAMENTO FISICO
una funzione protettiva dalle
demenze collegate all’invecchiamento è svolta anche dal mantenimento in
attività della mente e del corpo. Una rassegna degli studi su attività fisica e
demenza eseguiti su 800 pazienti e 18 test clinici è arrivata alla conclusione
che l’attività fisica, in particolare gli esercizi aerobici (corsa, nuoto ecc.)
migliorano le funzioni cognitive nei pazienti affetti da demenza.
DIETA CORRETTA COME PROFILASSI
Walter Longo, Direttore dell’Istituto di Longevità della School of Gerontology
presso l’University of Southern California di Los Angeles e Direttore del
Programma Longevita e Cancro all IFOM Milano ha confermato il rapporto tra
dieta della longevità e stile di vita per la prevenzione e cura delle malattie
neurodegenerative. “Oggi il ruolo delle strategie alimentari nella terapia del
morbo di Alzheimer e di altre forme di demenza è ancora poco indagato.
Tuttavia, illustrerò qui a seguire alcuni importanti consigli basati su recenti
ricerche.” spiega il Professor Longo. “Ribadisco che lo scopo di queste
strategie non è curare l’Alzheimer, ma solo tentare di ritardarne l’insorgenza
di 5-10 anni”.
DIMINUIRE LA FREQUENZA DELLE CARNI
Sul mio libro "KO al cancro" Bertoni Editore ho parlato della cancerogenità delle carni e sull'importanza, quindi, di diminuire la frequenza settimanale di carni e i latticini, preferendo uova, pesce e legumi. Questa strategia ha un effetto detossicante sull’organismo ed è vincente contro l'invecchiamento cerebrale. Secodo il Prof. Dott. Walter Longo, Direttore dell’Istituto di Longevità della School of Gerontology una dieta quasi vegana, priva di proteine di origine animale (carne, latte e derivati, uova), potrebbe svolgere una funzione preventiva delle malattie neurodegenerative. Unica eccezione all’interno di un menù ad alto contenuto di proteine vegetali, verdure e legumi, è il pesce, ammesso soprattutto se ricco di omega 3 e omega 6, e vitamina B12 (sardine, salmone, pesce azzurro, crostacei, molluschi), ma non più di due volte alla settimana. Assolutamente da evitare zuccheri e farine raffinati, prodotti industriali. Semaforo verde, ma con parsimonia, per vino rosso, olive, pecorino e formaggio feta.
Come integratore ottimo la vitamina B, in particoare la vitamina B6 che aiutta per la concentrazione mentale e 'umore.
Continuate a portare avanti lo stile vita salutare e positivo che sempre v'insegno, vi aiuterà a vivere a lungo in salute e con una mente lucida e attiva.
CON GIOIA EMMA VITIANI
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